Delle giacche per bambini potrebbero essere tossiche per la loro salute. Nel mirino anche dei famosi marchi della moda: l’incredibile scoperta
Sono ormai alle spalle i mesi più freddi dell’anno eppure anche durante questo inverno è stato necessario proteggere la parte più piccola della popolazione, con giacche e tanto altro. Si tratta, infatti, di indumenti che sono in grado di evitare il rischio di ipotermia o di raffreddori e malattie di stagione.
Inoltre, è ormai noto che le giacche invernali possono aiutare a proteggere le vie respiratorie dei bambini dal freddo e dall’umidità andando a ridurre il rischio di irritazioni alle vie respiratorie e problemi come possibili bronchiti o asma. Adesso, però, il rischio potrebbe derivare proprio dalle giacche messe sul mercato anche da famosi brand, con l’ultimo studio che lancia l’allarme condotto da 15 organizzazioni di protezione ambientale. Queste hanno messo in luce una situazione allarmante: il 63% delle giacche outdoor per bambini testate è risultato contaminato da Pfas. Stiamo parlando di sostanze dannose per l’ambiente e per la salute umana. Ciò rivela una preoccupante diffusione di queste sostanze anche in prodotti destinati ai più piccoli.
Giacche per bambini, queste sono tossiche: nel mirino noti marchi
I Pfas vengono comunemente impiegati dai produttori di abbigliamento outdoor per rendere le giacche più resistenti al vento e alla pioggia. Nonostante ciò, la presenza diffusa di queste sostanze nei capi d’abbigliamento per bambini solleva serie preoccupazioni, considerando la loro tossicità e il loro impatto sull’ambiente. Il Pfoa, una delle sostanze Pfas più tossiche, è stato rilevato nella maggior parte delle giacche testate, nonostante il suo divieto nell’Unione Europea a partire dal 2020.
Questo evidenzia la necessità di adottare alternative sicure che non compromettano la salute dei bambini. Fortunatamente, lo studio ha anche dimostrato che esistono già sul mercato alternative prive di Pfas, poiché il 21% delle giacche testate era privo di queste sostanze. Ciò suggerisce che sia possibile produrre capi d’abbigliamento sicuri ed efficaci senza ricorrere ai Pfas. È interessante notare che le giacche provenienti dall’Europa dell’Est erano più frequentemente contaminate. Il confronto è arrivato rispetto a quelle provenienti dall’Europa centrale e dalla Scandinavia, dove i prodotti sostenibili sono più diffusi. Un test francese nel 2023 ha bocciato le giacche impermeabili di tre marchi: Quechua (Decathlon), Salomon e Millet.
Questo mette in luce l’importanza della promozione di pratiche sostenibili e della consapevolezza dei consumatori riguardo alla provenienza e alla sicurezza dei prodotti che acquistano. Le associazioni ambientaliste coinvolte nello studio sottolineano l’importanza di adottare divieti globali sui Pfas e di promuovere leggi sulla catena di approvvigionamento che garantiscano la sicurezza dei prodotti destinati ai bambini. I risultati di tali valutazioni non saranno disponibili prima del 2025, pertanto, è fondamentale che i consumatori siano consapevoli della problematica e cercando, nel frattempo, di acquistare prodotti privi di Pfas.